International Expodental Milano 2013 - Perimplantite: approccio terapeutico non chirurgico, limiti, indicazioni e casi clinici
L'incidenza della perimplantite varia tra il 12 il 43% di tutti gli impianti inseriti. Per perimplantite si intende una lesione infiammatoria che può interessare la mucosa peri implantare solamente (l'80% di tutti gli impianti presentano una mucosite perimplantare) oppure estendersi al tessuto osseo di supporto (perimplantite).
Il sanguinamento al sondaggio attorno agli impianti è indicativo di infiammazione.
La presenza di malattie parodontale negletta o non adeguatamente trattata aumenta il pericolo di perimplantite e di perdita dell'impianto. I patogeni parodontali possono essere trasmessi dai denti naturali all'impianto, di conseguenza un regime estremamente meticoloso di igiene orale risulta un prerequisito indispensabile. Questo concetto ben noto atutti clinici, pur tuttavia non si fa mai abbastanza nel coinvolgere il paziente, come principale terapeuta di se stesso: in altre parole in qualità di educatori svolgiamo la motivazione in maniera sufficiente e idonea?
Fumo e diabete scompensato rappresentano ulteriori fattori di rischio.
In caso di infiammazione non sempre è presente una sintomatologia algica di conseguenza è importante istruire il paziente a non sottostimare eventuali fastidi, anche di moderata o lieve intensità.
L'intercettazione precoce è un elemento cruciale che può migliorare la prognosi del trattamento delle patologie perimplantari placca indotte.
Una forza di sondaggio di circa 25 g è indicata per valutare la profondità di sondaggio, l'eventuale presenza di sanguinamento, o di essudato, e per monitorare in modo adeguato gli indici parodontali biometrici.
È necessario inoltre eseguire delle radiografie con tecnica standardizzata per individuare una perdita ossea progressiva, limitatamente al livello osseo interdentale.
Lo scopo principale del trattamento delle patologie perimplantari è quello di controllare l'infezione e di prevenire la progressione della patologia. Numerosi studi confermano la possibilità di trattamento con successo delle mucositi, associando alla strumentazione meccanica il controllo chimico della placca.
Esistono prove a conferma del successo dell’associazione tra antimicrobici e terapia, non chirurgica o chirurgica, per il trattamento della perimplantite. I dati a lungo termine a sostegno di questi protocolli di trattamento risultano limitati. Nonostante sia possibile trattare la perimplantite, la prevenzione rimane l'obiettivo principale della terapia di supporto.
È essenziale istituire una terapia di supporto efficace per mantenere o recuperare la salute dei tessuti molli attorno agli impianti dentali. Sono stati suggeriti diversi protocolli di mantenimento, pur tuttavia non si è accertato quale risulti il più adeguato. Non si deve interpretare ciò in maniera sconfortante come se i protocolli di mantenimento fossero inefficaci, semplicemente non è stato accertato quale protocollo, tra i molti proposti come idonei, possa considerarsi il più efficace in senso assoluto.
È importante evidenziare la diversità tra i termini: successo di un impianto rispetto a sopravvivenza di un impianto. Promuovere la sopravvivenza di un impianto può essere un'alternativa accettabile per il clinico e per il paziente.
Diversi video illustreranno casi di perimplantite con follow-up di sopravvivenza, descrivendo strategie, protocolli clinici, attrezzature, materiali, e tecniche utilizzati.
Un'attenzione particolare sarà rivolta a esemplificare l'approccio strategico al paziente per ottenere un alleato terapeutico per un controllo di placca veramente rigoroso ed efficace.